NOTE PERSONALI
Troia è una piccola città a ridosso del Tavoliere delle Puglie, di poco più di 7.000 abitanti.
Come si suol dire, nella botte piccola c'è il buon vino. In tal caso, questa affermazione non sta semplicemente a significare che Troia sia un bel paese, ma anche che il vino prodotto in essa abbia un sapore particolarmente gradevole. Il suo clima, sempre fresco e ventilato, limita lo svilupparsi di insetti fastidiosi.
Parlando poi dei monumenti di questa città, bisogna mettere in risalto la Concattedrale della Assunta, splendido esempio di romanico a croce latina.
In quanto alle tradizioni, la Settimana Santa troiana vanta una Processione unica in tutta la Puglia: quella del Bacio (alla quale ho potuto assistere), che si svolge la Domenica di Pasqua, e tre simulacri carichi di bellezza e di espressività, ovvero il Cristo Morto, il Crocifisso Ligneo Miracoloso e la Vergine Addolorata.
Passiamo adesso ai riti e alle Processioni, così come ci vengono descritte ed illustrate dal sito "La Settimana Santa in Puglia".
LA PROCESSIONE DELLE CATENE

Istituita con molta probabilità dal vescovo E. G. Cavalieri dopo un tragico evento del 1702, che scosse la sopita fede degli abitanti di Troia, il Venerdì Santo di mattina la processione delle “Catene” parte dalla chiesa di San Basilio Magno (IX sec.) e si snoda lungo le vie del centro storico per visitare i “sepolcri” nella diverse chiese. I cinque penitenti, vestiti e incappucciati con saio bianco, portano una pesante croce sulle spalle; annunciano il loro arrivo con il sinistro rumore delle pesanti catene, legate ai piedi nudi, e col battito sordo e ritmato della trocchiola, che rompono il silenzio e la profonda mestizia lungo il percorso penitenziale.
Per antica tradizione i penitenti non possono sospendere e né interrompere la pratica prima di cinque anni in onore delle cinque piaghe di Cristo.

IL CROCIFISSO LIGNEO MIRACOLOSO


Ieri

Oggi

Scolpito da ignoto intagliatore napoletano con rifiniture e rivestimento policromo del chierico domenicano Pietro Frasa nel 1709, il crocifisso rappresenta Cristo in agonia. Sia l’espressione del volto, interpretazione perfetta della sublimazione del dolore, sia la perfezione anatomica del corpo martoriato e lacerato, interpretazione cruda della’intensità della violenza fisica subita, fanno di questa statua un’espressione artistica di alta qualità suggestiva.
Nel 1933, la domenica del 2 aprile, prima della conclusione della processione, la Statua, che venne portata lungo le vie cittadine, emanò dalla mano sinistra copiose stille di sangue.

LA PROCESSIONE DEI MISTERI

Il Venerdì Santo, verso sera, cinque gruppi statuari di moderna fattura (i gruppi settecenteschi in cartapesta sono custoditi gelosamente nel museo diocesano), partendo dalla Basilica Cattedrale, vengono portati in processione lungo le strade principali della città.
Rappresentano in ordinata sequenza la Cattura, la Coronazione di spine, la Flagellazione, la prima Caduta e la Crocifissione o Calvario.
Dietro l’ultimo gruppo statuario segue la raffinata statua in cartapesta di scuola napoletana del Cristo deposto, trasportata in spalla dalla Congrega del Santissimo, poi procede la settecentesca statua della Madonna Addolorata portata a spalla dall’omonima congrega.
La Processione, lunga e carica di mestizia, è chiusa dalle “catene”, vestite di viola e a volto scoperto.
Prima del Concilio Vaticano II questa processione assumeva toni di elevata spettacolarità e drammaticità per le prediche che si tenevano in luoghi stabiliti. L’ultima, detta dello Strazio della Madonna, concludeva la manifestazione paraliturgica e creava una forte tensione emotiva nell’animo dei fedeli.
PROCESSIONE VIVENTE DELLA PASSIONE E DELLA MORTE DI CRISTO


Centinaia di giovani, uomini e donne, vestiti in costume d’epoca, partecipano alla Sacra Rappresentazione della Passione e Morte di Gesù Cristo. Il pomeriggio del Sabato Santo, lungo le viuzze del Centro Storico, si snoda questa manifestazione per concludersi sul Toppo San Giacomo con la Crocefissione , partecipata da una folla oceanica, che rende lo spettacolo suggestivo e carico di forte emotività.

LA PROCESSIONE DEL BACIO

Ha luogo il pomeriggio della Domenica di Pasqua. La statua della Madonna (forse di Pietro Frasa, autore del Crocifisso ligneo miracoloso), in gramaglie, parte dalla chiesa di San Domenico e, nel frattempo, dalla parte opposta della città (chiesa di San Francesco) muove quella del Salvatore.
I due simulacri si dirigono verso la piazza antistante alla Basilica Cattedrale dove avviene il rito del Bacio. Esse, tra il silenzio della folla, vengono lentamente avvicinate e, poi, ritratte per tre due volte. E’ il terzo incontro quello conclusivo. Tra uno scrosciare di battimani la statua del Salvatore viene fatta inchinare per il Bacio sino ai piedi della Madonna, mentre la banda cittadina intona la marcia tratta dal Mosè di G. Rossini. Questa manifestazione popolare, unico documento in Puglia, ha strette somiglianze con i riti che si svolgono la Domenica di Pasqua in terra D’Abruzzo, dalla quale potrebbe derivare direttamente per gli intensi rapporti con la transumanza.


Testi e foto tratti dal sito "La Settimana Santa in Puglia"

FILMATO DELLA PROCESSIONE DEL BACIO